Con l’elaborazione della prospettiva scientifica cambia il modo di raccontare.
Non più la somma di scene o episodi ma immagini singole dominate da un unico ed esclusivo punto di vista.
L’uomo e la sua realtà sono posti al centro di spazi razionali costruiti secondo precise regole arrivando a risultati anche estremi in termini di armonia, idealizzazione e composizioni equilibrate.
Metodo geometrico-matematico per “vedere attraverso” (Durchsehung) una finestra aperta sullo spazio infinito del mondo aprendo la strada a raffigurazioni realistiche, di verosimiglianza e spesso al limite dell'illusione.
L'illusione che ciò che stiamo guardando sia una realtà vera e oggettiva; ma la prospettiva è un artificio, è una "forma simbolica", è un medium che prevede un punto di osservazione soggettivo e che consacra il prestigio del centro.
La prospettiva è molto di più che un metodo grafico e inevitabilmente ci pone una riflessione.
Comprendere la prospettiva significa guardare una storia da un'angolazione ben precisa e rendersi conto che ci sono molteplici angolazioni in ogni storia.
I punti di vista sul mondo sono infiniti e non esiste un modo di vedere il mondo che sia più "veritiero" di un altro.
Ogni individuo ha la propria prospettiva personale sulla realtà e ognuna è legittima e valida.
Ogni prospettiva concorre a comprendere meglio la realtà poiché non esiste un pensiero univoco, ma più prospettive da osservare.

Attraverso la fotografia, enfatizzo una prospettiva centrale posizionando lo strumento monoculare per eccellenza con il punto di fuga al centro sulla linea d'orizzonte posta a circa un terzo dell'altezza dell'inquadratura. Costruisco un'immagine perfettamente simmetrica, statica, nitida, silenziosa andando oltre l'apparenza fisica della realtà creando in certi casi atmosfere oniriche e metafisiche.
Per meglio apprezzare le immagini, tutte di grande formato, la linea d'orizzonte deve stare a circa 180 cm dal pavimento e l'osservatore dovrebbe assumere idealmente la mia  posizione in fase di scatto.